Oggi è una giornata grigia e piovosa. Questo influisce sul mio umore e sul modo in cui io interpreto la realtà. Quindi prendete ciò che scrivo come lo sfogo di un metereopatico e scusatemi se urto qualcuno.
Frequento Facebook da un po di tempo, ho più di 500 “amici”, 20 o 30 sono quelli veri, a cui tengo. E’ normale, credo. Molti mi hanno chiesto l’amicizia e poi sono spariti, sono silenti, non pubblicano o non commentano mai.
Con altri invece ho iniziato (o proseguito) vere amicizie, ci siamo incontrati, ci sentiamo spesso anche fuori da Facebook.
Oggi, giornata piena di notizie sulla riammissione o meno di alcune liste elettorali, ho riflettuto su alcuni comportamenti relativi alla pubblicazione o ripubblicazione di notizie.
E’ ovvio che in FB ci si ritrovi “amici” di persone che in qualche modo condividono qualcosa con te e la politica è un elemento importante della scelta. Non mi va di essere amico di qualcuno che ama cucinare come me, ma è un fascista. Forse sono troppo rigido, ma sono fatto così. Un po intollerante, c’è un limite a tutto.
Oggi la mia bacheca era piena di pubblicazioni di articoli di Repubblica (il sito) e di altre fonti (ansa, altri giornali online) che riguardavano appunto la non accettazione del ricorso della lista Formigoni e/o Polverini. Era come dire “visto, stavolta sono fregati” oppure “abbiamo vinto”.
E qui il mio discorso si sdoppia.
Una prima considerazione riguarda la pubblicazione (e spesso la ripubblicazione) di notizie. Ma se io voglio essere informato di qualcosa, tengo aperto il sito di Repubblica, o dell’Ansa, non mi aspetto di trovare flussi di notizie in tempo reale su FB. Perchè pubblicare e ripubblicare cose che tutti sanno, che i miei amici già sanno, perchè la pensano come me e quindi leggono le stesse fonti.
La seconda considerazione è più personale e riguarda il significato di queste pubblicazioni. E’ un pò come dire “questa volta abbiamo vinto”, ma io penso sia una ingenuità, e per molti motivi.
Il primo è che certamente, in un qualche modo, riammetteranno le liste ora sospese. Si troverà una soluzione, di certo, con mille polemiche, litigi, editoriali di Minzolini, ma si troverà.
Il secondo è che anche io penso che sia davvero poco democratico impedire a metà dei votanti di esprimere il proprio voto, anche se sono i miei avversari politici. Si vincono le elezioni per motivi politici, non per assenza dell’avversario. Sarebbero delle elezioni bulgare, come si diceva una volta.
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