Qualche giorno fa è stato arrestato un “guru” che con qualche scusa bizzarra si faceva consegnare dai suoi “adepti” (un migliaio di persone) denaro, figlie, proprietà e tutto quello che poteva arraffare.
Non è il solo. Ce ne sono stati molti che hanno abbindolato povera gente, Vanna Marchi compresa, ma che di persone ne ha rovinate decine di migliaia, vendendo amuleti, talismani e creme dimagranti a base di acqua fresca.
In questi casi io penso alle persone che sono state fregate dal guru. Cerco di capire come sia possibile non riuscire a distinguere tra un truffatore e un onesto. Le truffe in questi casi non sono affatto sofisticate, anzi, sono le più becere possibili: per 100 euro ti vendo un talismano (personalizzato) che risolverà i tuoi problemi. Poi se la cosa non funziona vuol dire che il tuo maleficio è “super”, allora vieni da me, che per le modica cifra di qualche decina di migliaia di eiro ti faccio un trattamento personalizzato che sicuramente risolverà. E c’è gente, tanta, che ci casca.
Queste persone sono quelle che si chiamavano una volta “i poveri di spirito”, quelli che non hanno il pur minimo strumento per capire la realtà, quelli che hanno paura ad andare in posta a fare una raccomandata perchè non sanno neppure cosa chiedere, quelli che non hanno mai preso una decisione ragionata perchè le scelte le ha sempre decise qualcun’altro, quelli che parlano sempre per sentito dire, quelli che votano quello che vota qualcuno di cui si fidano.
Al tempo delle ideologie forti (fascisti, democristiani, comunisti, ci metto anche la chiesa) i partiti accoglievano schiere di queste persone dando loro sicurezza. In “sezione”, o in parrocchia c’era sempre qualcuno disposto ad aiutarli, a suggerire scelte (in buona o cattiva fede, non importa), in fondo erano un patrimonio di voti prezioso.
Oggi, tempo in cui la capacità di analisi o l’attitudine al dubbio è un inutile orpello, le ideologie sono state sostituite dalla “capacità di fare”, dal vittimismo, dalle dimostrazioni di forza al di là e al di sopra delle regole, che la gente non ricorda neppure, dal desiderio di emulazione. E i “poveri di spirito” ci cascano di nuovo.
Non vorrei sembrare razzista, assolutamente, provo per queste persone una profonda compassione. Mi chiedo solo cosa possiamo fare per loro e per le nuove generazioni, per evitare che i giovani crescano senza accorgersi che esistono delle regole, perchè dubitino sempre di ciò che sentono, perchè non ragionino per sentiti dire.
Perchè ciò che di buono si può fare per loro lo facciamo anche per noi.
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...